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Nel prossimo consiglio comunale che si terrà il prossimo 25 giugno, approderanno alcuni progetti urbanistici che comprometteranno in modo irreversibile l’equilibrio urbanistico e sociale della nostra città. Ancora una volta, l’amministrazione Grando si prepara a spingere sull’acceleratore del cemento, abbandonando ogni principio di pianificazione sostenibile e interesse collettivo. Non importa che la città sia al collasso, tra assenza di acqua e luce, spazzatura e sterpaglie, quello che importa è solo il guadagno dei soliti noti.

Nello specifico, gli interventi annunciati sono:

1. Area via Sironi e lo spostamento del mercato

Via Sironi, dove si prevede la costruzione di 37.500 metri cubi di cemento residenziale e commerciale. Il progetto include anche lo spostamento del mercato da via Ancona. La società proponente è la PA.MA.RA. (della quale Sara 94 è tra gli azionisti). Ricordiamo che sono 2.000 le firme raccolte dai cittadini per opporsi a questo spostamento. A seguito di tale mobilitazione, i consiglieri d’opposizione hanno chiesto un Consiglio comunale aperto per ascoltare la cittadinanza. L’amministrazione ha accolto la richiesta, fissandolo il 1° luglio, ovvero una settimana dopo il voto sul progetto, che si terrà il 25 giugno. Ascoltare i cittadini dopo aver già deciso è come un medico che inizia a curare il paziente quando è morto.

2. Nuovi insediamenti commerciali all’ingresso Nord

Altro capitolo riguarda due nuovi insediamenti commerciali previsti all’ingresso nord della città, nell’area solitamente destinata agli spettacoli circensi, tra via Vilnius e il teatro Freccia. Si tratta di altri 10 mila metri cubi di cemento che andranno ad appesantire una zona già congestionata dal traffico. Un duro colpo per la viabilità e per i piccoli commercianti del centro, ancora una volta penalizzati da una visione miope e squilibrata del territorio. Ricordiamo che già altri due centri commerciali sono in via di realizzazione lungo l’Aurelia, al km 37.7 e 38 dalla società Piazza Grande.

3. Via Latina: il ritorno di un progetto bocciato

Infine, torna in Consiglio comunale il piano integrato di via Latina, proposto dalla società Sara ’94. Un progetto già adottato circa un anno fa, ma sonoramente bocciato dalla Regione Lazio ad aprile 2025 e rinviato a Palazzo Falcone. Tra le molte criticità evidenziate dagli uffici regionali, spicca l’assenza di un “reale interesse pubblico”. Non bastava la bocciatura degli enti sovraordinati, la giunta Grando con la sua solita arroganza decide di riportarlo in aula, facendoci credere che altre palazzine siano di interesse pubblico.

La promessa tradita

Questa amministrazione, nata con la promessa di contrastare il cemento, oggi costruisce senza logica né prospettiva, scontando cambiali elettorali con nuove cubature e lasciando alla città solo i costi ambientali e sociali.

L’impegno di Ladispoli Attiva

Noi di Ladispoli Attiva ci opporremo con decisione a questo modello di sviluppo. Il nostro NO sarà forte e chiaro nel Consiglio del 25 giugno, e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare numerosa. Il futuro di Ladispoli non può essere quello disegnato dai costruttori: deve essere costruito insieme ai cittadini, con scelte trasparenti, partecipate e orientate al bene comune. Nel 2027 vogliamo aprire una nuova era per la nostra città.