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Ladispoli Attiva è da sempre impegnata nella difesa della qualità della vita dei cittadini. Tra le problematiche più sentite, soprattutto nei mesi estivi, vi è quella dell’inquinamento acustico: una questione che da anni viene sollevata e che puntualmente, con l’arrivo dell’estate, torna ad esasperare centinaia di residenti, senza che l’amministrazione comunale sia stata finora in grado di fornire risposte efficaci.

Nonostante il continuo invio di esposti da parte dei cittadini, la situazione rimane invariata. Per questo motivo, come gruppo consiliare abbiamo voluto approfondire alcuni aspetti normativi e amministrativi, con risultati che riteniamo preoccupanti.

L’Ordinanza sindacale n. 47 del 12/05/2025 – la cosiddetta “Disciplina Balneari 2025” – prevede per gli stabilimenti balneari, all’art. 3 comma 11, il divieto di diffusione sonora ad alto volume tale da costituire disturbo per la quiete pubblica, e all’art. 5 comma 8 stabilisce che le attività rumorose temporanee, come gli spettacoli musicali, rientrino in un preciso iter autorizzativo, con obbligo per i concessionari di ottenere autorizzazioni o nulla osta specifici ai sensi della legge regionale 18/2001.

Alla luce di questa normativa, abbiamo chiesto chiarimenti al SUAP in merito agli eventi organizzati presso gli stabilimenti balneari. La risposta è stata la seguente:

  • È stata rilasciata una sola autorizzazione ai sensi dell’art. 68 del TULPS, valida dal 17 giugno al 15 settembre;
  • È in fase di rilascio una seconda autorizzazione per un altro stabilimento;
  • Diversi altri stabilimenti hanno presentato esclusivamente delle SCIA, previste dalla normativa nazionale per eventi con meno di 200 partecipanti. Tali segnalazioni possono essere depositate fino a 24 ore prima dell’evento, il che, soprattutto quando inoltrate nel fine settimana, rende di fatto impossibile per gli uffici comunali effettuare un controllo preventivo, consentendo verifiche solo a posteriori, a evento ormai concluso.

Tutto ciò ci porta a chiederci:

La disciplina balneare prevede un percorso autorizzativo specifico e molto restrittivo per le attività come gli stabilimenti balneari, come previsto dalla L.R. n. 18/2001. Perché questo iter non viene rispettato nella pratica? E limitarsi alla presentazione della SCIA è davvero sufficiente per chi si trova su suolo demaniale?

Anche sul fronte degli orari della musica, l’Ordinanza sindacale n. 29 del 18/05/2023 prevede limiti precisi (00:00 nei giorni feriali, 01:00 nel weekend), con possibilità di deroga solo previa presentazione di uno studio di impatto acustico. Ma, secondo quanto riferito dal SUAP, solo uno stabilimento ha richiesto la deroga di 1 ora in più.

È quindi lecito domandarsi: tutti gli altri rispettano davvero gli orari? O stanno operando in deroga senza le necessarie autorizzazioni?

Altro nodo fondamentale riguarda il superamento dei limiti di decibel. Sono numerosissime le segnalazioni da parte di cittadini esasperati dal rumore notturno. Un anno fa, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una nostra mozione per dotare la Polizia Municipale di fonometri e/o di attuare misure di contrasto e monitoraggio come quelle messe in campo dai comuni di Torino e Ravenna.

Ad oggi nulla è stato fatto. Nessun fonometro e nessun controllo sistematico. Solo promesse non mantenute.

Il delegato al demanio, Perretta, nel corso dei lavori consiliari, ha affermato che i fonometri in dotazione alla Polizia Municipale non potrebbero essere utilizzati per sanzionare in modo diretto, ritenendo che le misurazioni devono essere effettuate esclusivamente da tecnici autorizzati secondo procedure rigorose. Una posizione che, pur facendo riferimento a un approccio prudenziale, risulta tuttavia smentita dalla prassi adottata in numerosi comuni italiani dove la polizia locale è regolarmente dotata di fonometri omologati, impiegati come strumento di primo accertamento, eventualmente integrato da rilievi tecnici successivi.

Perretta, durante l’inverno, aveva anche promesso l’affidamento di un incarico a un tecnico esterno qualificato per affiancare la Polizia Municipale nei controlli sul rumore. Ma anche su questo fronte nessun incarico è stato ancora assegnato. Ci chiediamo: quando verrà dato questo incarico? A estate finita, quando ormai sarà troppo tardi per intervenire? Sarebbe l’ennesima beffa ai danni dei cittadini.

Grave, infine, è il metodo con cui il Sindaco ha deciso di affrontare il problema: prima dell’estate ha incontrato esclusivamente i gestori degli stabilimenti balneari, ignorando completamente la voce dei cittadini che da anni denunciano il disagio. Perché ascoltare una sola campana? Perché non convocare anche i residenti coinvolti direttamente dal fenomeno dell’inquinamento acustico?

Alla luce di quanto emerso, riteniamo che l’Amministrazione non stia facendo abbastanza per contrastare il problema dell’inquinamento acustico. Anche le forze dell’ordine e la Capitaneria di Porto dovrebbero essere maggiormente coinvolte nel far rispettare la disciplina balneare 2025.

Nel prossimo Consiglio comunale presenteremo un’interrogazione formale per fare piena chiarezza sulla vicenda. Nessuno è contrario alle legittime attività di intrattenimento promosse da locali e stabilimenti: riteniamo però che debbano svolgersi nel pieno rispetto della legge e dei diritti dei cittadini. Per questo chiediamo più trasparenza, controlli efficaci e una reale applicazione delle norme. I cittadini hanno diritto al riposo e al rispetto delle regole. Non ci fermeremo finché questo diritto non sarà garantito.