Nei giorni scorsi il consigliere regionale Claudio Marotta, recependo un’esigenza del nostro territorio che gli avevamo rappresentato, ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità della Regione Lazio 2026 che prevede uno stanziamento di 3,5 milioni di euro per l’acquisizione e il recupero dell’ex Istituto Alberghiero di via Ancona, con l’obiettivo di destinarlo a edilizia residenziale pubblica.

Parliamo, è bene chiarirlo, di una proposta, il cui accoglimento da parte della maggioranza regionale è tutt’altro che scontato, anzi. Proprio per questo riteniamo importante segnalarla e sostenerla: perché rimette al centro un tema che troppo spesso viene rimosso dal dibattito politico, quello del diritto alla casa.

Da anni l’ex Alberghiero è indicato come simbolo di degrado e di immobilismo, con responsabilità che vengono attribuite all’ATER. Ma la realtà è più semplice – e più scomoda: l’ATER è un ente regionale e senza risorse dedicate e un indirizzo politico chiaro non può intervenire.

L’emendamento di Marotta prova proprio a rompere questo stallo, mettendo sul tavolo fondi e una finalità precisa. Se passa, non ci saranno più alibi. Se non passa, sarà evidente che l’immobilismo non è tecnico, ma politico.

A Ladispoli il disagio abitativo è una realtà concreta: affitti sempre più alti, redditi che non tengono il passo, famiglie e persone fragili lasciate senza risposte strutturali.

Come Ladispoli Attiva da tempo insistiamo su questi temi, chiedendo politiche pubbliche capaci di tutelare le fasce economicamente più deboli. Lo abbiamo fatto anche in sede di variazione di bilancio comunale a metà ottobre, presentando una proposta chiara per il raddoppio del bonus affitti, con numeri e coperture definite, che avrebbe potuto dare una risposta immediata a molte famiglie in difficoltà. Una proposta che non ha trovato alcun passo in avanti da parte dell’Amministrazione comunale, che ha preferito altre priorità di spesa, come abbiamo denunciato pubblicamente (leggi anche: Famiglie tradite: tanti soldi ai concerti, ma nessun raddoppio del bonus affitti)

Per questo riteniamo significativo che, a livello regionale, ci sia chi prova a indicare una strada diversa: recupero del patrimonio pubblico, edilizia popolare, rigenerazione urbana, invece di consumo di suolo e interventi spot. Sosterremo questa proposta con convinzione, sapendo che la partita è aperta e che senza una pressione politica e sociale forte rischia di restare lettera morta.